Le 10 regole per la Ippomamma e l’Ippobabbo
Parliamo spesso del lato pratico dell’equitazione e di tutto ciò che serve o non serve, ma in questo sport c’è qualcosina in più… qualcosa che è molto molto più importante… il rapporto umano.
Se scegliete l’equitazione come sport per vostro figlio vi dico sin da subito che state scegliendo per lui un percorso di crescita molto importante. Sto parlando di un insieme di valori imprescindibili come l’amicizia, l’amore e il rispetto verso gli animali ma anche verso i propri compagni. In un attimo ci si troverà a gioire se un nostro compagno o membro dello stesso team fa una buona gara o se vince oppure lo si consolerà se perde o se è andato male. Si condivideranno felicità e tristezza, ansie, paure e vittorie imparando cos’è l’empatia. Allo stesso modo impareranno che dovranno relazionarsi con il proprio istruttore perchè solo in un clima di collaborazione e confronto possono avvenire tutte quelle “trasformazioni” che permettono la comprensione e l’evoluzione personale. In questo modo l’istruttore diventa come un amico, un fratello e una persona di fiducia. Non vi nego che ci è capitato di aiutare a risolvere numerosi problemi di ragazzi adolescenti (anoressia, brutte compagnie, droga,...) proprio instaurando una sinergia tra famiglia e istruttori che aiutasse i ragazzi a uscire da un circolo vizioso solo in virtù di una grande passione comune: quella del cavallo.
A volte ci dimentichiamo che in questo sport il focus fondamentale debba essere rivolto al nostro compagno di avventure: il cavallo. Perchè tutto sommato ognuno deve fare la sua parte, ma lui fa sicuramente un buon 80% del lavoro. A volte i genitori non comprendono l’intensità del legame che si crea oppure fanno fatica a definire tutte le necessità che ha questo animale nell’arco della sua vita. A volte basterebbe invece pensare che è un essere vivente. Per cui sappiate, cari ippogenitori, che il cavallo insegna ai vostri figli la pazienza, la rinuncia, la disciplina, il rispetto e il prendersi cura nonostante tutto. Il cavallo ha bisogno di essere cibato, pulito e di muoversi quotidianamente per cui non esiste il “troppo caldo”, il “troppo freddo”, Natale, settimane di vacanze, ecc… potete scegliere un circolo che vi offra i migliori servizi per il vostro cavallo quando non ci siete, ma nulla sostituirà il suo migliore amico: vostro figlio! Dovete vedere il binomio come una piccola squadra in cui ognuno ha le proprie mansioni, in cui uno è nulla senza l’altro. Mi piace pensare al binomio come un rapporto emozionale in cui ci si regala a vicenda, in cui non ci sono segreti perchè vostro figlio sa cosa è meglio per il suo cavallo, ma il suo cavallo conosce in profondità vostro figlio, anche in tutto quello che non dice, semplicemente perchè SENTE. Ho chiesto ad un’amica cosa possono imparare i bambini da un cavallo e mi ha risposto:
“Impareranno che guardare il loro cavallo negli occhi li riempirà di felicità e che accarezzare il suo pelo e sentire il profumo del suo respiro diventerà una delle cose più belle”.
Quindi non sottovalutate mai il potere terapeutico del cavallo, non è solo un mezzo per fare questo sport… c’è molto di più! Ed è bellissimo se un genitore impara a comprenderlo insieme al proprio figlio!
La scuola di equitazione funziona esattamente come una scuola “normale”. L’istruttore è il maestro di vostro figlio e sa esattamente come insegnargli e cosa deve fare, pertanto non è il caso di interrompere la lezione, suggerire al bambino cosa deve fare o dire, stare costantemente al suo fianco per essergli d’aiuto oppure accorrere allarmati appena succede qualcosa e addirittura essere più in ansia di lui.
Quando li portate a scuola non lo fate, pertanto non fatelo nemmeno per durante i corsi di equitazione.
Ricordatevi che gli istruttori (nei circoli di buon livello e riconosciuti) sostengono corsi e prove di esame anche inerenti alla psicologia e alla didattica con i bambini pertanto se li spronano, se li esortano oppure se li assecondano è perchè sanno esattamente quello che stanno facendo. Il consiglio è pertanto quello di portare i bambini e mettersi in disparte, magari in tribuna o in clubhouse, e godersi la lezione; in alternativa approfittate del tempo in cui vostro figlio è in maneggio per fare la spesa, dello shopping o per un aperitivo con gli amici. ;D
La competenza in questo sport è fondamentale. L’esperienza altrettanto. Per essere istruttori bisogna aver fatto un iter molto lungo, complesso e che comprende molte discipline; bisogna aver seguito molti corsi e aggiornarsi, leggere regolamenti ed avere una conoscenza a 360 gradi del mondo del cavallo e dell’equitazione.
Vi consigliamo, quando andate a vedere un maneggio, di informarvi sui titoli dell’istruttore e sul suo curriculum in modo che siate sicuri che la persona in questione non si “spacci” per istruttore e poi effettivamente non lo sia a livello giuridico (succede più spesso del previsto) e che abbia le dovute competenze ed esperienze per insegnare a vostro figlio.
Ad esempio, per poter andare a fare una determinata gara è necessario che l’istruttore di vostro figlio abbia bene in mente cosa significa saltare un percorso tecnico o di certe altezze perchè se non li ha mai fatti dubito che possa darvi gli esatti consigli per affrontare il percorso. Vedo allievi che saltano le gare C130 con istruttori che hanno fatto a malapena le C115… la differenza tra le due categorie è abissale, credetemi.
La stessa competenza è necessaria anche per trovare il cavallo giusto per vostro figlio, non tutti i cavalli vanno bene per tutti perchè il rischio di farsi male o di prendersi paura è sempre dietro l’angolo… da fuori non sembra ma ogni cavallo, così come ogni allievo ha le sue caratteristiche e se non fossero complementari sarebbe veramente uno spreco di tempo e di tanti soldi. D’altronde lo chiamano “binomio” perchè è proprio come una relazione…
Chiunque vi dica il contrario non sa di cosa sta parlando. Le lezioni della scuola costano mediamente dai 25 ai 35 euro l’ora, quindi se ne calcoliamo per avere un buon rendimento almeno due alla settimana, arriviamo ad una spesa mensile di circa 240-300 euro che corrispondono quasi all’iscrizione annuale per un corso di pallavolo. Se volete che vostro figlio cresca a livello tecnico le spese crescono perché parliamo dell’acquisto del cavallo (ed il passo vi assicuriamo che è obbligato), del suo mantenimento, dell’acquisto di finimenti, selle e di tutto quanto necessario al suo benessere e al montare. Senza contare che se si vuole uscire in concorso, oltre alle spese di iscrizione, ci sono tutte le spese inerenti alla trasferta.
Se calcoliamo che per il mantenimento il costo medio è di 550 euro al mese e che per i concorsi per ogni trasferta ci vogliono circa 500 euro, capite bene che è praticamente uno stipendio che va via…
E questi costi sono comunque solo per poter accedere all’agonismo, se poi si pensa di voler crescere maggiormente anche le spese cresceranno.
Diciamo sempre di non “illudere” i ragazzi… se pensate di voler spendere è sicuramente un mondo bellissimo, pieno di cose da fare, che impegnerà vostro figlio ogni pomeriggio della settimana e d’estate anche di più, sicuramente lo terrà lontano da brutti posti o da cattive compagnie, gli insegnerà il rigore, il rispetto e la forza di volontà… ma se non ce n’è la possibilità o la volontà a volte è meglio indirizzarsi direttamente su un altro sport.
L’equitazione è uno sport mediamente pericoloso e da cavallo si cade. Un vecchio detto dice:
“un uomo sarà un cavaliere solo dopo essere caduto 100 volte”.
Quindi non è possibile che vostro figlio non cada mai… diciamo che si spera sempre che non si faccia male e che possa sempre risalire in sella dopo l’atterraggio al suolo, ma lo vedrete spesso pieno di sabbia fin dentro le mutande.
Cosa potete fare?! In primis comprate protezioni adeguate e solide. Parliamo quindi di un casco certificato e di buona qualità, di un paraschiena professionale (meglio ancora di un airbag che si attiva al momento del distacco dalla sella e prima di raggiungere il suolo), di pantaloni tecnici con i rinforzi interni, di guanti e ghette che proteggono gli strati superficiali del corpo.
Poi?! Semplice, mantenete la calma. Se vostro figlio cade e voi iniziate ad urlare come pazzi correndo in mezzo al campo, è ovvio che penserà che la caduta è stata brutta, che si è fatto male e che è pericoloso. E magari non si è nemmeno fatto un graffio. Quindi sangue freddo… potete venire a controllare la situazione con passo lento e ad aiutarlo a pulirsi (sempre nel rispetto di quel che dice l’istruttore) assicurandosi che stia bene, un bel respiro, un sorriso e se è tutto in ordine potete tornare al vostro posto. Nel caso di infortunio il personale sa come agire. Ricordatevi che sono ragazzi e hanno solo bisogno di rassicurazioni e che l’istruttore competente tenderà sempre a non metterli in pericolo.
Purtroppo ogni allievo è diverso, c’è chi andrà a rilento e faticherà ad apprendere e chi invece l’equitazione ce l’ha dentro e sboccerà in un attimo. Che vostro figlio sia di una categoria o dell’altra non importa, quel che è fondamentale è che riusciate a seguire i suoi passi, sostenendolo e assecondandolo. Quando sarà il momento giusto per fare un passo più grande sarà lui stesso a parlarvene oppure l’istruttore. Quindi fate le lezioni della scuola con continuità e costanza senza avere l’ansia che
“in 10 lezioni deve imparare a galoppare”, “ancora non ha saltato”, “dobbiamo subito comprargli il cavallo da Gran Premio”.
Capiteranno dei periodi in cui si progredisce in fretta ed altri in cui ci sarà necessità di tornare un po’ indietro per ritrovare le basi, ma poi si ricomincerà a guardare avanti. Se si procederà con calma e con accuratezza il passo sarà paradossalmente più veloce e più solido e quindi potrete iniziare a pianificare il futuro agonistico insieme all’istruttore di vostro figlio.
Quando ero bambina io non esisteva il sostegno mentale sportivo. Era un po’ come:
“se hai paura o sei insicura cambia sport”.
Ora per fortuna il mondo dell’equitazione va verso un’attenzione ai dettagli, anche alla parte più interna di noi. Mi piace parlarne sempre con i miei allievi, perchè devono sapere che si può avere paura, che si può essere insicuri ma soprattutto che ogni cosa si può affrontare con pazienza e volontà. Ho visto e vedo ancora istruttori che urlano offese gratuite ai bambini, che li umiliano, che gli dicono le peggiori cose… sicuramente per stimolare una reazione, ma non comprendendo che l’autostima ha un potere fondamentale nello sport; che l’umiliazione non passa a fine lezione, che te la porti a casa e ogni giorno mangia un pochino di te, ti fa sentire impotente e incapace. Lo stimolo va dato, ci si può anche arrabbiare qualche volta, ma noi istruttori dobbiamo essere i primi a dare il buon esempio e a relazionarci sempre in maniera positiva. Cari genitori, in alcuni periodi della vita dei vostri figli sarà necessario chiedere aiuto a dei professionisti, quindi mi chiedo… perchè non dovremmo farlo anche per lo sport?! non è meno importante! Anche i cavalieri professionisti si fanno seguire da psicologi dello sport e sicuramente hanno molta più tecnica ed esperienza… perchè non dovrebbero farlo i vostri figli se hanno qualche insicurezza o fragilità?! Sempre in un’ottica di sinergia tra allievo, istruttore, famiglia e professionista possono nascere grandi cose!
Per questo nel nostro circolo organizziamo corsi, clinic e interventi con una tra le migliori psicologhe dello sport d’Italia per aiutare noi e i nostri allievi.
Sembra assurdo e banale ma una regola che spesso i genitori dimenticano è che i bambini devono divertirsi. E questo già potrebbe esaurire tutto il capitolo, ma voglio dire di più… i bambini devono divertirsi in sicurezza, devono divertirsi imparando la disciplina, devono divertirsi non sentendosi obbligati a fare qualcosa. Talvolta i genitori non comprendono questo aspetto. L’altro giorno è arrivata da noi una mamma con un bambino di 6 anni che mi ha detto:
“non si trova bene con la sua istruttrice attuale e non riesce a condurre il pony che gli hanno dato… gli ho detto che doveva scegliere uno sport, ha scelto equitazione quindi ora lo deve fare”.
Non funziona così perchè sapete cosa succederà?! che non si troverà bene neanche da noi. Il punto non è il pony pigro o l’istruttrice poco empatica, il punto è che il bambino non si diverte. Semplicemente non è il suo sport e non ha passione. Ne vedo decine di bambini che entrano in maneggio con il muso lungo o svogliati. Quindi, semplicemente, perchè obbligarli? Magari preferiscono fare altro e non hanno ancora trovato la loro strada!
Avere un figlio che monta a cavallo e che magari fa agonismo è un grande impegno anche per gli ippogenitori. Bisogna portarlo quotidianamente agli allenamenti e andarlo a riprendere, oppure passare ore al freddo in scuderia; bisogna portarlo alle gare (che non sono quasi mai dietro casa), magari passare il weekend fuori in hotel e al centro ippico, portare borsoni e bauli pieni di coperte, finimenti, vestiti; bisogna correre per rispettare gli orari, patire il caldo, il freddo, la pioggia, la neve… non è sicuramente un mestiere facile! In più bisogna avere tempo; ho visto genitori lavorare in smart working in clubhouse, altri correre, lasciare i figli e tornare al lavoro, altri ancora mandano i nonni… altri si impegnano così tanto che comprano i trailer e portano loro stessi i cavalli in gara!
Se avete un buon legame con gli istruttori, come succede spesso nel nostro circolo per i concorsi, i ragazzi possono stare con loro per tutta la trasferta, un po’ come avere i ragazzi in gita scolastica e voi potete rilassarvi a casa tranquilli, ma nella maggior parte dei casi vedo che gli ippogenitori ci tengono a seguire i loro figli in gara e in allenamento. Vi vedo coprirvi con le coperte dei cavalli, utilizzare quei ventilatorini portatili, andare in apnea per tutto il percorso, fare i video, le foto, alzarvi alle 5 di mattina della domenica, chiacchierare con le altre mamme e papà, tenere i cavalli durante le ricognizioni e portarli a mangiare l’erba finito il lavoro, mettere la capezza e tirare su le fasce… allora poi penso: “alla fine piace anche a voi!”
L’equitazione è uno sport completo: fisico, mentale e di crescita. Come in tutte le cose bisogna avere un ottimo bilanciamento tra tutte le componenti per poter progredire, ma quello che ci sentiamo di dirvi è che l’avere fiducia del proprio istruttore, del proprio circolo, del proprio cavallo e il confronto sono sicuramente le condizioni fondamentali perché tutto funzioni. Noi cerchiamo sempre di avere un’ottima collaborazione tra tutte le parti, e vi assicuriamo che non sempre è semplice fare coincidere tutto, ma pensiamo che il continuo assecondare metodi o situazioni non idonee sia molto dannoso e che comunque porti solo profitto a chi non lavora correttamente.
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