I cavalli sono animali davvero straordinari e intelligenti, ma sono altrettanto fragili e delicati… sia fisicamente che mentalmente. Oggi affronteremo la tematica del cavallo che non sta bene e cercheremo di darvi le migliori indicazioni per valutare il malessere ed eventualmente la gravità dello stesso.
La prima cosa da dire è che nessuno di noi, se non un veterinario, può effettivamente comprendere quale può essere il problema dell’animale. È pertanto necessario, in caso di sospetto di un qualsiasi malessere, contattare un professionista capace e serio.
Altra cosa da non sottovalutare è il valore affettivo che diamo al nostro amico a quattro zampe: in pratica, siate sempre molto lucidi e obiettivi nel valutare la situazione e non fatevi prendere dalla paura che stia male; osservate i loro comportamenti e valutate con calma e freddezza.
Esistono tanti tipi di comportamenti equini che descrivono senza dubbio un malessere, vi citeremo qualche esempio più frequente.
Il cavallo è in box, raspa con gli anteriori, non mangia, è sudato e continua a girare intorno guardandosi spesso la pancia o buttandosi per terra.
Ecco, questa è la classica situazione di un cavallo che ha una colica. Se ascoltate i rumori della scuderia ve ne accorgerete subito perché il suo continuo muoversi è decisamente una situazione inusuale durante il normale svolgimento di una giornata equestre. In questo caso, la prima cosa da fare è contattare il veterinario che, in base ai sintomi, vi dirà cosa fare con precisione ed arriverà nel minor tempo possibile (vi ricordiamo che nei cavalli le coliche possono essere fatali). Nel frattempo potete tirare fuori il cavallo dal box e farlo camminare a passo attivo (no trotto!) in modo da stimolare l’intestino senza mai fermarsi; evitate di bagnare il cavallo, di esporlo a correnti fredde o a troppo caldo e di somministrargli farmaci. Un’altra ottima soluzione, qualora abbiate un mezzo di trasporto per cavalli, è quello di provare a caricarlo e fargli fare un giro di pochi minuti; questo spesso stimola l’intestino e la defecazione sbloccando la colica.
Il cavallo fatica a mangiare e dimagrisce molto.
In questa situazione la prima cosa da valutare è la dentizione. Possono esserci delle punte che creano dolore e che non permettono al cavallo di nutrirsi in maniera corretta e di assimilare il cibo. Anche qui l’intervento di un veterinario è d’obbligo, sarà poi lui a valutare se è necessario l’intervento di un dentista specializzato.
Altra ipotesi potrebbe essere che il cavallo ha un problema di origine gastrica… magari lo vedete anche un pochino contratto a livello di schiena e addome! In questo caso un gastroenterologo è il professionista che vi serve. Effettuerà una gastroscopia per valutare la presenza di ulcere o di altri eventuali problematiche interne e vi consiglierà i farmaci e gli alimenti più idonei per il vostro animale. In alcuni casi potrebbe anche essere una buona idea effettuare delle prove allergiche per eliminare cibi che causano intolleranze.
Il cavallo tossisce.
Innanzitutto è bene valutare se tossisce solo in box o solo durante il lavoro o in entrambi i casi.
Qualora la tosse fosse esclusivamente in box molto spesso significa che la scuderia è troppo polverosa, intendendo che la lettiera o il fieno producono troppa polvere. La prima cosa è aerare bene i locali e magari bagnare leggermente il truciolo (con il cavallo fuori dal box) in modo che la polvere si sedimenti prima di rimetterlo dentro. Poi vi consigliamo di bagnare anche il fieno in modo che durante il pasto non venga respirata ulteriore polvere. In genere nelle scuderie di buon livello questo problema non dovrebbe mai presentarsi…
Se invece il cavallo tossisce durante il carico di lavoro allora è bene indagare con un veterinario in quanto può trattarsi di una leggera forma di asma trattabile con medicinali o aerosol.
Il cavallo zoppica.
E qui entriamo in un mondo complesso. Gli arti del cavallo sono una parte molto delicata del loro corpo in quanto per forma e dimensioni devono sostenere un tronco molto pesante e grosso in proporzione. In più i problemi agli arti possono essere situati in tantissimi punti e possono essere derivati da ossa, tendini o muscoli… e senza la parola il cavallo non può aiutarci granchè a capire di cosa si tratta. Le patologie possono essere derivanti da artriti, artrosi, piccole fratture, tendiniti, strappi, sobbattiture, ferrature sbagliate, lacerazioni o semplicemente anche da acidi lattici in circolo. In linea di massima non possiamo farci molto nell’immediato… magari una doccia fredda sull’arto dolente e un po’ di impacco con Uptite per qualche giorno allevierà il dolore in caso di piccola storta, ma sarà cmq necessario contattare il veterinario per valutare il da farsi ed identificare il problema.
Il cavallo sano è un cavallo con l’occhio vispo, disponibile e che mangia volentieri. Inoltre pascola nel paddock, magari si fa una buona corsetta con qualche sgroppata e lavora in campo in maniera collaborativa e positiva. Questo in senso generale, ma ogni cavallo ha comunque le proprie caratteristiche che il proprietario conosce bene, quindi a volte è bene fidarsi dell’istinto nel captare se qualcosa non va. Tenete d’occhio la situazione e valutate se è il caso di far intervenire il veterinario, ma valutando anche fattori esterni come ad esempio il troppo caldo, il cambio di maneggio e quindi di alimentazione e un calo o incremento di lavoro.
Ricordatevi sempre che un cavallo è sano anche e soprattutto quando sta bene a livello mentale, vorrei dire quando è FELICE. Pertanto non sottovalutiamo mai l’importanza di farli vivere in spazi idonei, di nutrirli correttamente e di dargli meritate pause. Questo sarà sicuramente un incentivo a livello fisico, ma li preserverà anche mentalmente.
Un cavallo che non si sente bene è perlopiù un cavallo che non mangia, che non lavora correttamente o comunque che è irrequieto e/o triste. Uno dei modi migliori per comprendere se un cavallo sta male è osservarlo e vedere come si comporta nelle situazioni ordinarie, sia in box, che in paddock, che in campo. Non sottovalutate mai alcun aspetto e, soprattutto se lo conoscete, fidatevi delle diverse sensazioni che provate e delle cose che non vi convincono. Una delle cose importanti che potete fare in autonomia è quella del controllo delle mucose (occhi e gengive) che devono essere rosate, non bianche e soprattutto devono rispondere e cambiare colore nel momento in cui le toccate. Altra prova è quella dell’idratazione, basta “pizzicare” la pelle del cavallo sul collo e vedere che questa rientri abbastanza velocemente in posizione.
Un altro indicatore di malessere, che però viene sviluppato a medio-lungo termine, è il pelo. Se il nostro cavallo ha un brutto pelo, opaco e magari un po’ ispido, in genere è un indicatore di qualcosa che non va a livello intestinale o mentale.
Le malattie di un cavallo sono tantissime e vaste quasi quanto quelle degli umani. Molte patologie hanno vaccini (influenza, tetano, WestNile, Herpes Virus, ecc…) che sono vivamente consigliati per tutti i cavalli che fanno attività sportiva e che si spostano di frequente in altre scuderie e che quindi stanno a contatto con altri cavalli. Questi tipi di malattie sono estremamente pericolose e possono portare alla morte.
Altre patologie hanno differenti origini (genetica, ortopedica e morfologica). Basti pensare alla naturale predisposizione dei cavalli grigi ad essere soggetti a tumori (li vedrete spuntare come delle piccole cisti intorno all’attaccatura della coda e in altre parti del corpo con l’avanzare dell’età), oppure dei sauri di avere dermatiti o sensibilità della pelle, oppure la trasmissione genetica da madre/padre a figlio/a della navicolite, ecc…
In tutti i casi è normale che ogni cavallo sia più soggetto (come noi, d’altronde) ad alcuni tipi di malattia o magari a dei malesseri. Ciò che possiamo fare noi come “amatori” è quello di dare al nostro animale la migliore gestione che ci è possibile: una buona scuderia in cui venga somministrato del buon fieno e del buon mangime con una lettiera sempre pulita, un lavoro equo e calmierato, dei buoni paddock in cui uscire quotidianamente, un buon maniscalco che prevenga e sistemi eventuali problematiche del piede o ortopediche, un veterinario reperibile e competente e soprattutto un servizio di personale 24/24h e 7/7gg che sorvegli i cavalli il più possibile e che abbia tutte le competenze per agire in caso di emergenza.
Più di così purtroppo non è possibile, ma sicuramente questo ci aiuterà a prevenire malattie e patologie e soprattutto ad essere tempestivi nella risoluzione di qualsiasi problematica.
La dermatite è un’irritazione della pelle che viene principalmente in estate. È infatti perlopiù dovuta al sudore e/o al contatto con finimenti sporchi o che hanno causato un surriscaldamento della cute.
In caso di dermatite vedrete in un primo momento la pelle gonfiarsi con dei piccoli ponfi, poi pian piano, in via di miglioramento, la zona interessata si sgonfierà per lasciare spazio ad una secchezza cutanea e uno spelamento della zona. Il cavallo è infastidito se lo toccate.
La dermatite non è chiaramente una malattia grave ma se non viene trattata in maniera adeguata rischiamo di dover dare pause molte lunghe al nostro cavallo dal lavoro.
In genere troverete le dermatiti nella zona della sella (provate subito a lavare il sottosella con detersivi delicati e a risciacquarlo più volte) e nella zona del sottopancia (anche in questo caso pulite bene il sottopancia dal sudore ed evitate il sapone).
Altre dermatiti possono essere dovute a fattori allergici, ad esempio ci è capitato un cavallo sauro che era allergico al neoprene presente dentro a quasi tutte le stinchiere e con il sudore gli si gonfiavano le zampe.
La cosa migliore per un’adeguata cura è fare in modo che la zona interessata “respiri” il più possibile, quindi finchè è presente il gonfiore evitate creme e soprattutto non bagnatela. Evitate anche di rimettere la sella e il sottopancia (a seconda della zona) per qualche giorno. Non appena si sarà sgonfiata e la pelle si sarà un po’ seccata potete dare qualche crema rigenerante per la pelle che farà in modo di accelerare il processo di guarigione. In caso di dermatiti molto estese o molto gonfie in cui il cavallo dimostra molta sensibilità o fastidio è meglio contattare il veterinario.
Come abbiamo detto le coliche sono le insidie maggiori per i nostri cavalli. Vengono causate da una cattiva alimentazione, da correnti d’aria troppo forti con il cavallo sudato o spesso anche per condizioni meteo avverse a cui i cavalli sono estremamente suscettibili. Ci sono poi cavalli più soggetti e altri meno…
La colica è estremamente pericolosa perché va assolutamente presa per tempo per evitare un blocco intestinale fatale per il cavallo. In genere il blocco deriva dalle feci che occludono l’intestino, ma ci sono anche coliche ovariche (per le femmine e di minore gravità) e coliche veramente molto forti che sfociano in una torsione intestinale per la quale il cavallo va operato in clinica nel giro di pochissimo tempo.
Alcune femmine, soprattutto quelle che hanno già avuto puledri, sono più soggette alle torsioni intestinali in quanto l’addome ha subito deformazioni per l’alloggiamento interno del puledro.
La colica prevede l’intervento immediato del veterinario, ma non c’è mai da temporeggiare. Come abbiamo detto nei paragrafi precedenti, in attesa del veterinario, è possibile e utile far uscire il cavallo dal box e passeggiarlo per agevolare la mobilità intestinale, non somministrate farmaci (non sapete le eventuali allergie, la posologia e la veritiera utilità) e soprattutto se vedete che la situazione degenera caricate il cavallo su un qualsiasi mezzo a disposizione e portatelo in clinica d’urgenza.
A seguito di una colica “normale” il cavallo non deve mangiare mangime per un paio di giorni e assumere poco fieno finché il pericolo non sarà effettivamente scampato. Si potrà poi reintegrare piano piano l’alimentazione normale.
I cavalli sono animali molto delicati sotto ogni punto di vista, il coniugare la loro necessità di vivere, appunto, da “cavalli” e l’attività sportiva rende le cose ancora più complesse perché come ogni sportivo hanno una gestione difficile e ogni parte del corpo viene sollecitata dal lavoro quotidiano. I più come diciamo noi “i cavalli non possono parlare…e a volte per fortuna!” quindi non possono esternare i loro “fastidi”... ma sicuramente una persona che gli vuole bene potrà capirli anche solo da un atteggiamento o da uno sguardo… e decidere cos’è meglio per loro in quella giornata!