Rapporto istruttore di equitazione e allievo

20 Luglio 2023

Il rapporto tra istruttore e allievo è un tasto perlopiù dolente ma bellissimo da affrontare. Il legame che si crea tra queste due persone è qualcosa di assolutamente unico e particolare se ben affrontato.

L’istruttore innanzitutto deve essere competente nel suo ambito, cioè saper attirare l’attenzione del suo allievo. Perchè per quanto sia carino e piacevole un istruttore che è gentile, fa complimenti e vi fa divertire è decisamente più importante che sappia cosa farvi fare per non mettervi in pericolo, per non “ingranarvi” il cavallo e per farvi crescere tecnicamente.

Partendo quindi da questo concetto possiamo quindi dire che un buon istruttore è colui che mantiene in mezzo al campo una figura professionale e, se vogliamo, un po’ reverenziale (non dobbiamo neanche pensare di potergli dire “no quel salto non lo faccio!”), ma che allo stesso tempo, fuori dall’allenamento, è una persona con la quale possiamo interfacciarci sui nostri dubbi, sulle nostre difficoltà, sui nostri obiettivi e con la quale possiamo ridere e scherzare su tutto. In questo modo il rispetto sarà reciproco e il rapporto si costruirà sulla fiducia.

La cosa che suggeriamo a tutti i nostri allievi è quella di confrontarsi con l’istruttore con il quale montano… è un modo per sviluppare la curiosità, per capire insieme dove si può arrivare e per fare “un buon piano d’azione”. Credetemi, è davvero stimolante anche per gli istruttori avere allievi che hanno passione, voglia di conoscere e ambizioni. Inoltre ci piace tantissimo vedere ragazzi/e che passano il loro tempo libero in scuderia, che hanno voglia di dare una mano e che lavorano insieme a noi. 

Rapporto istruttore allievo cavalcare

Equitazione: un rapporto di fiducia

Parlavamo di fiducia… troppe volte vediamo allievi, anche promettenti, che “cadono” in mani sbagliate solo perché si fidano troppo velocemente di una persona che gli promette rapido successo oppure che li affascina con parole lusinghiere. Il lavoro sulla fiducia si stabilisce in mesi di lavoro, in sessioni lunghe e faticose, in momenti di pausa e di confronto; non è certamente qualcosa di facile e immediato! L’unica cosa certa è che quando si arriva al punto di fidarsi totalmente… da lì inizia la vera crescita! La mente non ha più paura, si accettano le sfide, si raggiungono obiettivi che mai avremmo pensato, l’autostima si fa forte di avere qualcuno che crede davvero in noi.

Sentire che il tuo istruttore crede in te, che ti considera capace (chiaramente per il livello tecnico in cui ci troviamo in quel momento), che ti sprona con fermezza e gentilezza a fare meglio, che sa quando intervenire e quando assicurarti un “va bene, brava/o” è il motivo di crescita più importante.

Da questi percorsi nascono anche tantissimi rapporti di amicizia tra istruttori e allievi, anche quando le loro strade si dividono inevitabilmente a causa di scelte diverse.

Nello stesso modo l’istruttore che riesce a tirare fuori il meglio dal binomio cavaliere-cavallo è senza dubbio una persona da ammirare. Non è sempre così scontato perchè a volte subentrano nelle relazioni questioni di tipo personale (ci si può stare più o meno simpatici, si possono avere episodi di liti o caratteri diversi…) e su questo ci si può fare poco. Ma un istruttore professionale è colui che sa sempre dare consigli ai suoi allievi (per loro e per i loro cavalli) e sa aiutarli quando ce n’è bisogno. 

Questo significa, purtroppo, a volte anche sgridarli ad esempio se fanno cose che possono mettere in pericolo loro o i loro cavalli oppure se sa che possono dare ancora di più.

In questo l’istruttore deve essere anche un po’ “psicologo”: sapere cosa serve all’allievo e cosa invece lo mette “nel pallone”, cosa fare in allenamento e cosa invece fare in gara, entrare nel muro che a volte costruiscono gli allievi (soprattutto gli adolescenti) e farli sentire capiti e al sicuro o rimproverarli se è necessario… è proprio mentre scrivo che mi rendo conto di quanto un istruttore di equitazione si avvicini in maniera impressionante ad una figura paterna: fiducia, comprensione, stimolo, rimprovero.

Equitazione reggio emilia istruttore e allievo

Equitazione: una scuola di vita 

L’equitazione, è vero, è uno sport, ma ha delle componenti che tanti (o tutti) altri sport non hanno. 

Il rapporto con il cavallo e la necessità di occuparsi del suo benessere e della sua attività rende indipendenti e responsabili; la figura dell’istruttore (chiaramente se è un buon istruttore e una brava persona) è un punto di riferimento che fa crescere e “educa” l’allievo, le difficoltà che si incontreranno nello sviluppo della tecnica e nella crescita saranno occasioni di maturità e di comprensione nell’affrontare le ostilità quotidiane. Altro aspetto fondamentale è che, come diciamo nella nostra scuderia, “in questo sport non si finisce mai di imparare e non c’è un’età per smettere”: questo è sicuramente il motivo principale per cui decidiamo di definire l’equitazione come una scuola di vita. Un viaggio di passione, istruzione e comunicazione reciproca che dura una vita intera.

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