La decontrazione muscolare è un esercizio fondamentale nel buon allenamento di un cavallo sportivo, sia per un cavallo giovane, sia per un cavallo più in là con gli anni.
L’applicazione di questa nozione di base ci permette tantissime cose.
In primis un cavallo ben decontratto già da inizio lavoro avrà una muscolatura più riscaldata e pronta allo sforzo ed eviterà quindi con più probabilità di farsi male e di subire infortuni.
Altro punto importante è che, come per tutti gli atleti, l’elasticità e la decontrazione muscolare aiuta a migliorare le performance… nel nostro caso vi consentirà magari di saltare “quel buco in più” come volevate o di fare netto in gara!
Infine, la decontrazione muscolare aiuta notevolmente anche la performance “mentale” del nostro amico a quattro zampe. Un cavallo che non ha dolori, che si sente sciolto e che lavora fisicamente con serenità avrà anche maggiore tranquillità mentale per affrontare gli allenamenti, le competizioni e magari vi “salverà” da qualche vostro errore qualche volta in più.
Per i cavalli giovani la decontrazione serve per farli crescere in modo sano e soprattutto per renderli consapevoli delle loro capacità e del loro corpo, oltre che per dargli un idoneo addestramento per affrontare le competizioni, mentre per i cavalli non più giovani serve essenzialmente per aiutare e prevenire eventuali problematiche fisiche e per favorire la mobilità corporea.
La decontrazione muscolare è in realtà una decontrazione che tiene conto anche delle articolazioni e dei tendini che sono anch’essi parte fondamentale di una buona gestione dell’animale.
Se avete dubbi sugli esercizi per allenare il cavallo, leggete l'articolo come allenare un cavallo
Innanzitutto bisogna partire dal fatto che i cavalli hanno circa 700 muscoli e che, per riscaldarli tutti, è importante avere ben consapevolezza che è un processo che richiede tempo. La decontrazione è il processo per il quale, riscaldando i muscoli, questi si ammorbiscono e le fasce si allungano e si contraggono nello sforzo in maniera più fluida e più efficace.
La decontrazione, se fatta in sella, deve necessariamente partire dal passo. Questa andatura, non richiedendo un vero e proprio “ingaggio” dei posteriori, ma essendo semplicemente un movimento attivo e non di impulso, permette ai muscoli di muoversi senza troppo sforzo e di attivarsi.
Altri modi per fare una buona decontrazione, sempre successivi ad un buon riscaldamento al passo (anche a mano) possono essere fatti sia in box o in paddock, sia alla corda.
L’importante nella decontrazione è di fare tutti i movimenti con estrema cautela e in maniera molto lenta in modo da dare il tempo al muscolo di “accettare” la variazione e di allungarsi.
Il cavallo sarà nella sua massima decontrazione quando riuscirà ad allungare l’incollatura il più possibile lontano dalle sue spalle ma leggermente verso il basso. In questo caso la nuca deve rimanere anch’essa decontratta e non chiudersi (in poche parole il naso deve “estendersi anch’esso in avanti). Con questo movimento il dorso del cavallo si alzerà verso l’alto generando forza e rinforzando la muscolatura e la decontrazione sarà attiva.
Fare una buona decontrazione non è cosa solo per i professionisti, ma è possibile seguire alcune piccole regole e alcuni piccoli esercizi che possono tranquillamente fare anche i bambini durante la loro ora di scuola di equitazione. In questo articolo vi daremo qualche indicazione su cosa fare in sella, alla corda e da terra per il vostro cavallo. Ciò che aiuta notevolmente questi esercizi è la possibilità del cavallo di poter stare il più possibile fuori dal box (paddock, giostra, libero in maneggio, ecc…) in modo che la muscolatura abbia modo di attivarsi in più occasioni durante tutto l’arco della giornata.
Per eseguire questo semplice esercizio è fondamentale avere solo un po’ di tempo da dedicare al nostro amico quando siamo in sella. Al passo, dentro al maneggio, eseguiremo tre giri di pista che serviranno semplicemente ad attivare i muscoli e scaldare il cavallo dopo qualche ora di box. Possiamo poi cambiare di mano mediante un cambiamento diagonale (che non è troppo stretto) ed eseguire altri tre giri all’altra mano. Dopo di chè sarà importante iniziare ad eseguire circoli di almeno 20 metri alternati ad una linea retta su un lato lungo e cambiando spesso di mano. Piano piano possiamo ridurre l’ampiezza dei circoli preoccupandoci di usare in maniera corretta le gambe per fare “piegare” il costato dal lato interno. La mano dovrà avere un contatto morbido ma costante e pian piano cedere verso il basso quando la bocca si sarà appoggiata. Man mano che la decontrazione sarà più stabile possiamo aggiungere due serpentine semplici sui lati lunghi, eseguite con calma e morbidezza. Per muovere ancora meglio tutti i muscoli vi consigliamo anche di fare degli “8” (ancor meglio se li fate tra i salti che ci sono in campo in modo che il vostro cavallo vi aiuti con la flessione semplicemente guardando e cercando di evitare gli ostacoli) facendo molta attenzione ad usare bene la flessione da entrambi i lati e a tenere il cavallo ben dritto nel momento della diagonale.
Gli stessi esercizi possono poi essere ripetuti al trotto dopo il riscaldamento iniziale mantenendo l’idea dell’allungamento dell’incollatura e possono anche essere ripetuti al termine del lavoro.
La decontrazione nel lavoro alla corda avviene nello stesso modo, ma semplicemente il cavallo è più libero da vincoli e dalle pressioni del cavaliere e quindi dovrà, in autonomia, raggiungere la posizione corretta.
Partiamo con il dire che se un cavallo è molto teso o carico alla corda vi ci vorrà prima un po’ di tempo per “scaricare” le tensioni e poi potrete prendere in mano il lavoro quando il cavallo sarà disponibile a collaborare.
Intanto, vi ricordo che la longia deve essere ben tesa e creare un triangolo che ha voi come vertice e come lati la longia stessa, il cavallo e la frusta lunga che punta il posteriore. Questo è necessario perchè il cavallo si possa fidare della vostra conduzione con la longia e che sia incentivato al movimento che parte da posteriore dalla frusta lunga che lo sostiene solo emotivamente. In questo modo non avrà modo di uscire dal raggio di azione e si allungherà piano piano verso terra. Mi raccomando, la priorità va sempre nel mantenere l’impulso del trotto in modo che la schiena possa salire e che tutto venga fatto cambiando spesso di mano in modo da mantenere il lavoro equilibrato.
Quando ci vedete girare con le carote in tasca… no non stiamo cercando di preparare un’insalata, ma stiamo andando a far fare stretching e decontrazione da terra ai nostri cavalli. Avere una piccola ricompensa ci serve per far sì che il cavallo abbia voglia di “giocare” con noi è sempre una buona idea che ci permette di allenare il cavallo creando intesa e divertimento per entrambi
Possiamo, come primo esercizio, posizionare la carota tra gli arti anteriori per fare in modo che il cavallo distenda l’incollatura e venga a mangiarsela in mezzo alle sue stesse gambe; se il movimento viene bene possiamo anche provare a spostare ancora un pochino più indietro la ricompensa. Poi possiamo posizionarci di fianco a lui e, tenendo la carota vicino ai suoi posteriori, “forzare” la flessione laterale del collo e del costato (mi raccomando, sia da un lato che dall’altro!). Allo stesso modo la carota può essere posizionata di fianco agli anteriori per una rotazione del collo più vicina. L’importante è sempre che il cavallo non ruoti la posizione completa del corpo ma che lavori esclusivamente con schiena, incollatura e costato.
La decontrazione e lo stretching sono sicuramente esercizi che, accostati ad un corretto lavoro quotidiano, al rispetto e soprattutto ad un benessere costante nella gestione della vita di scuderia, danno molti riscontri positivi ed aiutano fisico e mente del nostro amico ad essere performanti e sempre ben allenati! Per questo motivo è consigliabile che la frequenza di questi piccoli esercizi sia quotidiana, magari variandola di giorno in giorno anche a seconda del tempo che abbiamo a disposizione.