Abbiamo ricevuto via mail da una delle "nostre" ippomamme un bellissimo racconto su cos'è per lei l'equitazione, da profana e mamma... vi copiamo e incolliamo qui le sue impressioni, sarà un bellissimo momento di confronto se vi soffermerete a leggerlo... Sia che siate genitori, istruttori o figli, allievi, esperti, amatori o estranei all'ambiente! Buona lettura!
"CAVALLI ED AVVENTURE AL GALOPPO..DAL PUNTO DI VISTA DEI GENITORI
A.-Aprile 2023
Anima e sogni
Quando una bimba nasce in sintonia spontanea con la natura e in particolare con gli animali di qualunque genere, l’avventura inizia subito ad assumere toni un po’ speciali.
E ti conferma che forse c’è anche una “genetica” dell’anima, se così possiamo chiamarla, se penso nella mia famiglia a mio nonno, nato nel 1910, che sussurrava ai cani più pericolosi intorno alla sua casa e azienda di proprietario di terre e animali, che parlava e calmava i cavalli dell’esercito traumatizzati e a rischio di essere abbattuti.
La mia bambina al mare creava giochi per paguri, granchietti, se li metteva sulle spalle e li lasciava camminare per il corpo mentre giocava; a 2 anni si inteneriva per il rivolo di sangue che l’amo faceva uscire dal labbro del pesce catturato da suo fratello; quando ancora parlava a mala pena, oltre a mamma, papà, nonno, diceva bau, cavallo... Alla materna addestrava i vermetti del giardino della scuola dell’infanzia, chiamandoli per nome, spesso affidandoli anche alle tasche dei suoi amici, le cui mamme al pomeriggio li trovavano stecchiti nelle giacche; disegnava a tutto spiano cavalli e unicorni.
I cani e cavalli e gatti hanno sempre avuto un posto preciso nella sua memoria e attenzione; ogni esperienza era mediata dal dettaglio di un animale incontrato, nell’ambito di uno sviluppo adeguato, di bimba sensibile con gli altri, anche umani, adulti e bambini. Ha tenuto tra le braccia la sua gattina malata in fin di vita e a 8 anni ha detto che le lacrime dell’averla persa non superavano la gioia di averla conosciuta.
L’attesa fino in sella
Abbiamo provato per anni a mentirle dicendo che a cavallo o su pony si andava solo d’estate perché d’inverno al freddo non si poteva, poi da sola ha intervistato amici e altre persone a 9 anni, scoprendo un circolo vicino a casa in cui esisteva il maneggio coperto. “Come, mamma? Forse non lo sapevi??”.
Scusa tesoro!! Che madre terribile..
Perché mentirle? Per il costo, per la paura che non provasse altri sport o attività, per la fatica logistica ad organizzare l’accompagnarla, avendo altri due fratelli e due lavori impegnativi.
Molto attratta da tanti altri sport e anche brava, per coordinazione, dedizione e impegno, ogni nuovo traguardo in ginnastica, tennis, nuoto, pallavolo, prevedeva la domanda formulare: “Ora posso andare a cavallo?”
Quindi ecco; da 5 anni niente più attese, ci siamo arresi, al punto che, dopo cane e gattini, ora abbiamo anche una figlia/sorella Hannover meravigliosa a quattro zampe.
Ho ancora davanti la felicità di mia figlia quel mattino che ne ha atteso l’arrivo all’alba dopo un lungo viaggio (della cavalla e suo in questi anni, direi).
Affacciati al mondo dell’equitazione, facciamo i conti con le spese, ma anche con le infinite risorse che si sono rivelate in questo percorso.
Ha cambiato 3 maneggi per vari motivi, conoscendo tante persone, allievi e istruttori, accomunati dalla passione che anche lei ha sempre vissuto.
Incontri di Apprendimento e Umiltà
Sì, persone accomunate dalla stessa passione, in modi diversi, ad età diverse.
È stato affascinante vedere come in questa attività il nucleo dell’impegno e della passione, che io accosto all’anima e all’essenza personale, più che a competenze cognitive o tecniche o al temperamento, rende secondarie età, livelli tecnici, performance, traguardi: una bimba di 9 anni impara da un’istruttrice o istruttore di 20 anni o di 50; a sua volta può insegnare ad una ragazzina di 16 anni o ad un compagno di squadra di 35 o 45 ciò che sa.
Ma che meravigliosa esperienza di umiltà e condivisione!! Un po’ succede in tutti gli sport, se si è fortunati, ma qui si tocca con mano in ogni ambito e ad ogni livello.
Stiamo testimoniando, per chi ama natura e sport, il contatto con un animale come il cavallo, generoso e speciale, elegante, umorale a volte, altre volte paziente.
Ai miei occhi, che ormai sono un po’ vecchietta, ma non esperta di equitazione, vedo apprendimenti di frustrazione costruttiva, che ormai sembra una parolaccia per questi bambini e ragazzi di oggi: “mi sento migliorata!”, può dire una allieva, ma la necessità di fare i conti con gli stati d’animo/stati mentali del cavallo che stiamo montando, e con i nostri sati mentali, con gli altri mille fattori che sono in gioco, in gara o in allenamento, non mi consentono di sedermi sugli allori. Devo andare avanti, devo saper stare nella sensazione della fatica e del rischio, non solo di sbagliare, ma di farmi male o di dover rifare una parte del percorso.
Il “devo”, non è una imposizione, non viene da altri, viene dall’incontro e dalla crescita in sella al mio compagno peloso, dalla fiducia del mio allenatore.
Difficile, ma quanto utile!
Sostegno efficace e Rispetto
Ovviamente nel percorso abbiamo visto i diversi effetti legati alla differenza di come ti sostengono compagni e allenatori e genitori stessi.
Se chi ti accompagna scinde tra impegno e risultato, se ti consola con la verità, ma senza giudicare di te ciò che non può sapere. Se cerca spesso di stare nel qui e ora, ma anche guardare oltre al momento, se rispetta le tue fasi di apprendimento, le fisiologiche cadute e risalite, mentre cerchi di stabilizzare e rendere automatico un apprendimento.
Si potrebbe riassumere come ascolto vero e rispetto. Dove non c’era, la qualità dell’apprendimento e del percorso cambiavano, per lei e per noi che l’accompagnavamo.
RISPETTO anche e soprattutto per il cavallo. Fino a prova contraria, è lui che non ha voce e chi non ha voce va ascoltato in TUTTI i modi in cui possiamo.
Sbagliare è compreso e comprensibile, ma è la direzione, l’intenzione che conta. E se sbagli un cavallo in qualche modo te lo fa capire, sempre se vuoi ascoltarlo e rispettarlo.
Lo spazio per sogni e impegno
Non è tutto facile in questo percorso, ma devo dire che è quasi tutto sempre intenso e significativo.
Abbiamo imparato a trovare spazio per accompagnare i sogni di un figlio che è già molto determinato nelle sue passioni.
Non tutti siamo così determinati a questa età, ma se costruiamo insieme e in maniera reciproca il rispetto per le nostre fatiche ad accompagnarli, impegno a scuola, nei loro doveri, nell’allenarsi e cercare di restare consapevoli, di essere flessibili con i sì e i no, nel NON pretendere reciprocamente, almeno per noi, ha senso il nostro sforzo.
I nostri figli non sono dei principi o principesse a cui tutto deve essere concesso, ma hanno il diritto di provare a essere se stessi , di avere accompagnatori rispettosi e amorevoli e hanno il diritto-dovere di imparare anche ad essere rispettosi degli altri e delle situazioni.
Le domande non finiscono e sono utili
In un ambito in cui sono estranea ho sempre avuto tante domande pratiche. Sella, capezza, redini, cosa sono? Cosa è il primo grado?? Aaaahhhhhhh
E sono anche un genitore in conflitto di interessi perché mi occupo per lavoro di bambini e ragazzi e famiglie, mente e relazioni, possibilmente strategie per il benessere.
Poi infatti mi vengono anche tante domande di etica, sul rapporto tra una passione così costosa e invece il valore aggiunto di crescita e consapevolezza e sacrificio, a livello personale e familiare.
Domande su un mondo in cui a volte sei costretto a vedere comportamenti irrispettosi o anche coercitivi e negativi da parte di umani sui cavalli in nome di attività sportive e ludiche, su come parlarne coi ragazzi.
E ancora.
Che succede se il sogno dei figli fosse qualcosa che comprendo meno e che vedo meno costruttivo per la sua crescita o di cui ho addirittura paura?
Come esserci o mettersi da parte? Come cercare di restare presente a me stessa e provare a navigare con pazienza per le mie convinzioni, non solo quelle del figlio?
In ogni caso è importante avere tante persone e professionisti che sanno accompagnare anche me in questa crescita da genitore: istruttori e allenatori, capi scuderia, compagne allieve di mia figlia, altri genitori, mia figlia stessa e tutta la nostra famiglia.
E così..si può andare avanti ai prossimi ostacoli!! "
E niente... Grazie A.